Una breve bio

Michael Stephen Portnoy nasce a Long Beach, New York, il 20 aprile 1967.
Mike si appassiona fin da subito alla musica grazie al padre, un dj che passava dischi nelle stazioni locali e che poteva dargli l’accesso ad una discografia pressocchè sterminata.
Inizia a studiare la batteria da autodidatta, ma prende anche lezioni presso il suo liceo; proprio durante questo periodo suona con i gruppi locali Rising Power e gli Inner Sanctum riuscendo a pubblicare due album autoprodotti, nel 1984 e nel 1986. L’esperienza con gli Inner Sanctum si interrompe quando il giovane Mike ottiene una borsa di studio per la Berklee College of Music di Boston.
Durante l’università conosce John Petrucci e John Myung con i quali fonda i Dream Theater; con loro pubblica dieci album in studio vendendo milioni di copie e raggiungendo la fama mondiale.
Mike abbandona il gruppo nel 2010 dopo delle presunte tensioni con il resto della band. Al suo posto, dopo una spettacolare audizione diventata da subito virale su youtube, arriva il funambolico Mike Mangini.
Portnoy nel corso degli anni ha partecipato ad una miriade di progetti collaterali: dai Liquid Tension Experiment (con Petrucci e Rudess) agli OSI (capitanata dal suo vecchio amico e tastierista dei Dream Theater Kevin Moore). Dagli Adrenaline Mob ai Flayng Colors, The Neal Morse Band, The Winery Dogs, Transatlantic e Sons of Apollo; quest’ultimo è il suo progetto più recente e vede nella lineup artisti del calibro di Derek Sherinian, Ron Thal, Billy Sheehan e Jeff Scott Soto.
A soli 37 anni Mike entra nella Rock Drummer Hall of Fame diventando il secondo musicista più giovane a farlo. Più volte inserito nelle classifiche dei batteristi più influenti del rock e del progressive metal, ha vinto più di 29 premi e riconoscimenti assegnati dalla rivista Modern Drummer.

Nell’ottobre del 2023 viene annunciato il suo storico e inaspettato ritorno ai Dream Theater. “There’s no place like home” è stato il suo commento.

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Il consiglio

Come due uccelli, intimi amici, sono appollaiati sullo stesso albero, così l’ego è il Sé dimorano nello stesso corpo. Il primo si nutre dei frutti dolci e dei frutti amari dell’albero della vita. Il secondo sorveglia distaccato.

Mundaka Upanishad

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