Il Batterista Dave Grohl: una leggenda dai Nirvana ai Foo Fighters

Dave Grohl è una vera e propria leggenda del rock, un individuo con una carriera musicale impressionante. Ha iniziato come batterista dei Nirvana e successivamente ha guidato la sua band, i Foo Fighters. Non solo suona diversi strumenti e recita in film, ma produce anche musica. Nato a Warren, in Ohio, il 14 gennaio 1969, Dave ha trascorso gran parte della sua infanzia a Washington D.C., dove ha sviluppato le sue capacità sia nella batteria che nella chitarra. Fin dall’adolescenza è stato coinvolto attivamente nell’industria musicale, facendosi un nome con il gruppo punk Scream.

Dave Grohl non ha ricevuto una formazione formale nell’arte della batteria, ma ha potuto affinare le sue capacità suonando i suoi dischi preferiti e facendo jamming con le band. Crede che il feeling sia più importante dell’abilità tecnica, anche se ha praticato la tecnica del colpo singolo su un cuscino per aumentare la potenza e la velocità.

La storia della sua musica

Nel 1990, Dave Grohl si trasferisce a Seattle dove viene accolto nel gruppo dei Nirvana da Buzz Osborne dei Melvins. Avevano già pubblicato un album e stavano lavorando al secondo, intitolato “Nevermind”. Questo lavoro si rivelò uno dei dischi più memorabili della storia della musica rock.

I Nirvana salirono rapidamente alla ribalta della scena musicale e divennero parte integrante del movimento grunge nato a Seattle. Insieme a Soundgarden, Alice in Chains, Pearl Jam e Stone Temple Pilots, formarono una forza inarrestabile. Dopo la morte prematura di Kurt Cobain nel 1994, Dave Grohl si prese un po’ di tempo per riflettere prima di decidere di dare vita a un nuovo progetto musicale, che sarebbe poi diventato quello dei Foo Fighters. Questa band è ancora forte oggi.

Nei dischi successivi sarà sempre Hawkins il batterista, mentre Grohl si dedicherà alle chitarre e al canto, oltre che alla composizione e alla produzione dei brani.

Inizialmente Dave Grohl registrò da solo per il primo disco dei Foo Fighters, ma in seguito decise di formare una band ufficiale da portare in tour. Così si aggiunse Nate Mendel al basso, William Goldsmith alla batteria (poi sostituito da Taylor Hawkins) e Pat Smear dei Nirvana come chitarrista aggiuntivo.

Dave Grohl è uno dei batteristi rock più rispettati per il suo modo di suonare stretto, forte e costante. La sua impressionante lista di collaborazioni include alcuni dei più grandi nomi della musica come Queens Of The Stone Age, Them Crooked Vultures, Paul McCartney, Tom Petty and the Heartbreakers, Lemmy, Nine Inch Nails, Slash, David Bowie, Garbage, Probot e Tenaciuos D.

Gli strumenti più usati

Dave Grohl ha dimostrato di essere un maestro dai molteplici talenti musicali. Dai tempi in cui suonava la batteria nei Nirvana ai brani di chitarra dei Foo Fighters, esploreremo alcuni dei suoi strumenti caratteristici che lo hanno reso così famoso. È un batterista, un chitarrista, un cantante e un regista: non c’è da stupirsi che abbia raggiunto un tale successo! Diamo un’occhiata agli strumenti che gli hanno permesso di raggiungere tali vette.

L’iconico stile batteristico di Dave Grohl con i Nirvana era il risultato dell’utilizzo di una batteria Tama Star Classic Maple, Rockstar PRO della serie professionale e Artstar II in acero che aveva assemblato. Il kit comprendeva una grancassa da 24 pollici, un timpano da 18″, tom da 15″ e un rullante da 18″ x 14″, anche se questo modello non è più in produzione. Nonostante abbia ormai più di vent’anni, il suo suono risuona ancora con molti giovani batteristi che vi si ispirano, così come Dave stesso si è ispirato al batterista dei Led Zeppelin John Bohnam – Dave si è persino tatuato i tre cerchi che erano il simbolo di Bohnam!

La configurazione della batteria di Dave Grohl variava a seconda del gruppo in cui suonava. Per i Nirvana utilizzava piatti Avedis Zildjian che comprendevano un crash da 18″, un crash da 20″, un ride da 24″ e un hi-hat da 15″. Ma quando Grohl è passato ai Queen of the Stone Age, la sua configurazione è passata alla batteria DW con una grancassa da 28 pollici.

L’iconico suono di Dave Grohl come frontman dei Foo Fighters è stato creato grazie all’uso di chitarre, principalmente Gibson Firebird Studios e Gibson DG 335 Signature. Tuttavia, recentemente è stato visto suonare uno strumento molto particolare: una chitarra in plexiglass trasparente prodotta da Ampeg. Questa chitarra presenta un manico in acero e pickup intercambiabili per una massima versatilità nella creazione di magie sonore.

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Pedaliera per batteria: come scegliere quella più adatta

La scelta di una nuova pedaliera per batteria può essere un compito complesso, soprattutto per chi è alle prime armi con questo tipo di strumento. Ecco alcuni fattori da considerare per fare una scelta informata e soddisfacente:

  • Livello di esperienza: Se sei un principiante, potresti voler optare per una pedaliera di livello base con poche funzionalità, mentre se sei un musicista esperto potresti cercare una pedaliera più avanzata con molte opzioni di suono e modellazione.
  • Numero di pedali: Le pedaliere per batteria possono avere da uno a otto pedali, a seconda delle esigenze. Se hai bisogno di molti suoni diversi, potresti voler optare per una pedaliera con più pedali. Tieni presente che più pedali significa anche un prezzo più alto.
  • Qualità dei suoni: Assicurati di ascoltare i suoni della pedaliera prima dell’acquisto. Se il suono non ti soddisfa, potrebbe non essere la pedaliera giusta per te.
  • Facilità d’uso: Scegli una pedaliera che sia facile da usare e che ti permetta di ottenere rapidamente i suoni che desideri.
  • Prezzo: Le pedaliere per batteria possono variare notevolmente in prezzo. Valuta il tuo budget e cerca una pedaliera che offra un buon rapporto qualità-prezzo.

Inoltre, è sempre una buona idea leggere recensioni di altri utenti prima di fare un acquisto. Questo ti aiuterà a avere un’idea più accurata della qualità della pedaliera e delle sue prestazioni. In ultimo, ma non meno importante, considera anche la compatibilità della pedaliera con il tuo set di batteria. Assicurati che sia compatibile con il tuo modello di batteria e che offra tutte le connessioni di cui hai bisogno. Con questi fattori in mente, dovresti essere in grado di scegliere la pedaliera per batteria perfetta per le tue esigenze.

Da 1 a 8 pedali: come avere il controllo della batteria

Le pedaliere per batteria vanno da un singolo pedale fino a otto pedali. Ecco alcune delle principali differenze tra le varie opzioni:

    • Pedale singolo: Una pedaliera con un solo pedale è adatta ai principianti, chi sta ancora prendendo le prime lezioni di batteria o a chi ha bisogno di una soluzione semplice per suonare la batteria elettronica.
    • Due pedali: Una pedaliera con due pedali è un buon compromesso per chi vuole qualcosa di più avanzato rispetto a un singolo pedale, ma senza troppe opzioni. Permette di avere un pedale per la cassa e uno per il charleston.
    • Tre pedali: Una pedaliera con tre pedali è ideale per chi vuole un maggiore controllo sui suoni della batteria. Oltre alla cassa e il charleston, questa opzione include anche un pedale per la grancassa.
    • Quattro pedali: Una pedaliera con quattro pedali è adatta a chi vuole un controllo ancora maggiore sui suoni della batteria. Oltre alla cassa, charleston e grancassa, questa opzione include anche un pedale per la hi-hat.
    • Cinque pedali: Una pedaliera con cinque pedali è ideale per chi vuole una maggiore varietà di suoni. Oltre a cassa, charleston, grancassa e hi-hat, questa opzione include anche un pedale per il ride o il crash.
    • Sei pedali: Una pedaliera con sei pedali offre ancora più opzioni di suono e permette di avere un controllo completo sulla batteria. Oltre a tutti i suoni già menzionati, questa opzione include anche un pedale per il tom.
    • Sette pedali: Una pedaliera con sette pedali è ideale per i musicisti che vogliono il massimo controllo sulla batteria elettronica. Oltre a tutti i suoni già citati, questa opzione include anche un pedale per il rimshot o il side stick.
    • Otto pedali: Una pedaliera con otto pedali è la scelta ideale per i musicisti professionisti che vogliono il massimo controllo sulla batteria elettronica e sui suoi suoni. Oltre a tutti i suoni già detti, questa opzione include anche un pedale per il tamburo a mano o il cowbell.

In conclusione

In generale, più pedali ha una pedaliera per batteria, più opzioni di suono avrai a disposizione. Tieni presente, tuttavia, che più pedali significa anche un prezzo più alto. Scegli quindi la pedaliera che meglio sia adatta a tutte le tue esigenze!

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Grancassa elettronica e drumset: il modulo audio di nuova concezione

La grancassa elettronica e i drumset sono una nuova concezione di modulo audio che offre al musicista un’ampia gamma di possibilità creative. Grazie alle loro caratteristiche, questi strumenti permettono al percussionista di suonare in qualsiasi genere musicale, sia dal vivo che in studio. La grancassa elettronica è dotata di molti tipi di suoni, come batterie preimpostate, rumore bianco, percussioni esotiche e altri effetti. Inoltre, la grancassa può essere programmata in modo da combinare diversi suoni nello stesso tempo. Il drumset elettronico, invece, consente al musicista di scegliere tra centinaia di suoni diversi e di miscelarli con una vasta gamma di effetti. Un’altra peculiarità del modulo audio è che consente al musicista di regolare il volume e le frequenze della grancassa in modo da adattarle al genere musicale che si sta suonando. Inoltre, la grancassa elettronica può essere utilizzata come parte integrante delle proprie performance live ed è progettata per resistere a lunghi periodi d’uso senza problemi. I moduli audio consentono anche ai musicisti di conservare le loro registrazioni e riprodurle ogniqualvolta desiderano. Con tutti questi vantaggi, non c’è da stupirsi se la grancassa elettronica e il drumset stanno diventando sempre più popolari tra i professionisti della musica.

Qual è la migliore grancassa elettronica sul mercato?

Vuoi sapere qual è la migliore grancassa elettronica sul mercato? La scelta dipende dal tuo budget, dalle tue esigenze e dai tuoi gusti. Se hai un budget limitato, la grancassa elettronica Ludwig Accent Drive Pro può essere una buona scelta. Offre un suono ricco e naturale con un volume di grande impatto. Se invece cerchi qualcosa di più professionale, la Yamaha DTX Multi-12 può essere la soluzione ideale. Questo modello offre un suono eccellente e moltissime opzioni di personalizzazione, con effetti e campionamento addizionali, oltre a funzionalità per la creazione musicale. Infine, c’è la Roland TD-17KVX V-Drums. Questo kit è dotato di un sensore ad alta velocità e velocità di reazione eccezionalmente rapida che garantisce un suono nitido e preciso. Inoltre, offre anche diverse opzioni di personalizzazione del suono per adattarsi a qualsiasi tipo di musicista. Qualunque sia la tua scelta finale, assicurati che abbia le caratteristiche desiderate prima di procedere all’acquisto.

Quali sono le caratteristiche di una buona grancassa?

Una buona grancassa elettronica deve soddisfare alcuni requisiti fondamentali. Innanzitutto, deve avere un suono chiaro e nitido con una risposta in frequenza ampia e una buona definizione. Un’altra caratteristica importante di una grancassa di qualità è che non dovrebbe avere distorsioni. La costruzione robusta è essenziale per assicurare che i componenti interni non si danneggino nel tempo. Un’ottima grancassa elettronica dovrebbe avere anche un controllo regolabile dei toni che consente di personalizzare il suono. Infine, l’alimentazione elettrica di qualità è molto importante per evitare possibili problemi di alimentazione. Se seguite tutti questi consigli, sarà possibile acquistare una grancassa elettronica di alto livello che offrirà un ottimo suono per anni a venire.

Come è fatto il supporto per la grancassa?

Il supporto per la grancassa elettronica è un accessorio essenziale che consente di collocare e fissare la grancassa in modo sicuro. Generalmente, è realizzato in metallo resistente e offre una maggiore stabilità alla cassa. Solitamente, il supporto è dotato di due piedini antiscivolo che assicurano che la grancassa non si muova durante le performance. Inoltre, alcuni modelli di supporti offrono anche un’ulteriore regolazione dell’altezza. Questo può essere utile quando si desidera adattare la grancassa a diverse situazioni o posizioni. Inoltre, alcuni tipi di supporti hanno anche una barra su cui è possibile fissare altri accessori come tamburi addizionali o piatti. Questo può creare un set di percussioni più completo e variabile.

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Rullanti per batteria: Come Scegliere i Migliori sul Mercato

I rullanti per batteria sono una parte fondamentale di qualsiasi batteria e scegliere il modello giusto può fare la differenza tra un suono fantastico o mediocre. Quindi, quando si tratta di scegliere i rullanti per batteria, cosa è importante considerare? In questo articolo discuteremo alcuni consigli per aiutarti a decidere quali caratteristiche includere nella tua ricerca.

Tipo di Legno del Rullante

Il tipo di legno utilizzato per costruire il tuo rullante influenzerà notevolmente il tono finale del tuo suono. Alcuni dei legni più comunemente usati sono faggio, acero, betulla e noce. Il faggio è spesso considerato come il legno più versatile in quanto offre tonalità calde con una buona definizione. L’acero ha generalmente una maggiore resistenza ed energia rispetto al faggio ma tende ad essere più leggero nel suono. La betulla produce un suono brillante e veloce con meno definizione mentre la noce offre un suono ricco e scuro con eccellente definizione.

Inoltre, La qualità della costruzione garantisce che il tuo strumento abbia un suono pieno e armonioso. Inoltre, assicurati che il tuo tamburo a grancassa sia ben assemblato con parti di alta qualità. Assicurati inoltre di controllare le viti e le rondelle per assicurarti che non ci siano segni di usura o danni visibili.

Pelli del Rullante

Un’altra caratteristica importante da considerare quando si acquista un rullante è la pelle che viene utilizzata per coprire il tamburo. Le pelli disponibili possono variare in termini di materiale, spessore e durezza, tutti elementi che influenzano sensibilmente il tono generale del rullante. Se sei alla ricerca di un suono brillante piuttosto che cupo, potresti voler optare per pelle sintetica o morbida invece che per pelli più rigide come quelle di capra o cavallo. Inoltre, lo spessore della pelle avrà anche un impatto significativo sul volume e l’attacco del tuono.

Supporto per la cassa

Il supporto della cassa è importante per assicurarsi che tutti i componenti del tuo strumento siano ben fissati e stabili durante l’esecuzione. Assicurati che il supporto per la cassa abbia ruote girevoli e livellatori regolabili in modalità affinché possano muoversi liberamente ma rimanere nella posizione corretta durante l’esecuzione musicale. Controlla anche se ha un meccanismo antiscivolo incorporato, poiché quest’ultimo può essere utile per mantenere stabile la cassa durante l’esecuzione.

Classico o moderno?

Infine dovrai prendere in considerazione se preferisci optare per modelli classic o modern style rullanti da batteria. Mentre i modelli classic tendono ad avere profondità ridotta e tonalità più calde, i modern hanno maggiore profondità e attacco centrale più pronunciato con tonalità medie piuttosto che calde. Entrambi producono risultati diversi ed entrambi hanno aspetti positivi da prendere in considerazione quando si effettua la scelta finale sul rullante desiderato!

Conclusione

Quindi, prima di acquistare un nuovo rullante, assicurati di prendere il tempo necessario per fare le tue ricerche. Cerca online recensioni e opinioni su diversi tipi di rullanti per batteria in modo da avere un’idea più chiara del prodotto che stai cercando. Inoltre, cerca video tutorial e articoli che possano darti maggiori informazioni in merito alla qualità dell’attrezzatura.

Considera tutte le tue opzioni: c’è una vasta gamma di rullanti per batteria disponibili sul mercato, quindi assicurati di considerare tutte le opzioni prima di prendere una decisione definitiva su quale acquistare. Dai un’occhiata a diversi tipi e marche differenti in modo da poterli confrontare tra loro e decidere quale fa al caso tuo.

Scegliere il giusto rullante può essere un processo complicato ma se prendete il tempo necessario per fare ricerche accurate sulle varie opzioni presentate, non avrete problemi a trovare quello più adatto al vostro stile musicale ed esigenze specifiche! Ricordatevi sempre di valutare la qualità della costruzione prima di effettuare un acquisto definitivo; quest’ultimo sarà così garantito nel tempo!  Buona fortuna nella ricerca del vostro prossimo set di rullanti per batteria!

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La scelta dei piatti per la propria batteria: una decisione importante

La scelta dei piatti per la propria batteria è una decisione molto importante. La selezione di piatti di ottima qualità può avere un impatto significativo sull’esecuzione e sul suono generale dello strumento. Per questo motivo, è fondamentale che il batterista prenda in considerazione diversi fattori prima di effettuare la scelta finale. Il primo passo è quello di decidere lo stile musicale principale per il quale si desidera suonare. Questo aiuterà a determinare quali tipi di piatti sono adatti alle vostre esigenze. Si dovrà anche prendere in considerazione la propria esperienza come batterista e il budget.

Inoltre, averne un’idea generale circa le caratteristiche desiderate può essere d’aiuto nella selezione dei piatti. Ad esempio, una spazzola da batteria ha un suono inconfondibilmente morbido, mentre i tamburi da campana hanno un suono brillante e luminoso che li rende perfetti per le balle o i ballad rock. Un set di tom con finitura opaca ha un suono ricco e profondo, mentre i rullanti con finitura lucida hanno un maggiore attacco e risalto.

Come scegliere i piatti per la batteria?

 

Quando si tratta di scegliere i piatti per la batteria, c’è una vasta gamma di opzioni tra cui scegliere. Un primo passo fondamentale è considerare l’utilizzo che si farà dei piatti: se li userete in una situazione live o in studio. A seconda dello stile che volete ottenere, scegliete piatti con diverse caratteristiche sonore. Per esempio, se state cercando un suono brillante, optate per piatti dal metallo leggero o dall’acciaio inossidabile. Se invece preferite un suono più cupo, optate per legno o bronzo. Anche la dimensione ha il suo peso: piatti grandi producono suoni con maggiore risonanza e durata mentre quelli piccoli sono ideali per rimbalzi veloci e precisi. Prima di acquistare i nuovi piatti, assicuratevi di provarli nella strumentazione e fare qualche esperimento per sentire quello che meglio risuona con voi.

L’importanza del diametro

L’importanza del diametro dei piatti batteria è un argomento che non può essere trascurato. Il diametro dei piatti è un parametro fondamentale per il suono che si ottiene da una particolare combinazione di batteria. Quando si sceglie un piatto, considerare la misura del diametro è importante per assicurarsi che si abbia il giusto tipo di suono. Un piatto con un diametro più grande darà un suono più definito e profondo, mentre uno con un diametro più piccolo produrrà un suono più acuto e brillante.

Un altro fattore importante da considerare è l’impatto sull’equilibrio tra i diversi componenti della batteria. Se si sta cercando di creare un suono più definito e rotondo, allora si dovrebbe optare per piatti con dimensioni più grandi, mentre se si vuole ottenere un suono leggermente più aggressivo o percussivo allora conviene scegliere piatti con diametri minori.

Inoltre, l’importanza del diametro dei piatti varia anche in base al materiale utilizzato. Ci sono moltissimi materiali diversi che vengono utilizzati per produrre i vari componenti della batteria e cambiano notevolmente il suono finale. Per esempio, i tamburi in legno daranno sicuramente un suono molto diverso da quello di tamburi in alluminio. I materiali diversificano anche il timbro generale della batteria e questo influisce anche sul modo in cui il suono viene percepito dall’ascoltatore.

In conclusione, è evidente che la scelta del giusto diametro dei piatti ha molta influenza sul modo in cui la batteria viene percepita ed ascoltata. Pertanto, è importante prendere in considerazione tutti i fattori citati sopra prima di acquistare i propri strumenti musicali per assicurarsi di avere la migliore qualità sonora possibile.

Altri piatti con particolari effetti

I piatti della batteria sono una parte fondamentale della maggior parte delle performance musicali. Sono l’elemento principale per creare ritmi, accenti e altri effetti che danno vita alla musica. Tra i piatti più comunemente usati ci sono la cassa, i tom, il rullante, la charleston e i piatti ride. Tuttavia, ci sono anche molti altri piatti con particolari effetti che possono completare un setup di batteria.

Uno dei piatti più popolari è il crash cymbal. Questo è un grande piatto che può essere usato per dare un colpo di scena o per accompagnare una canzone con un suono distintivo. Un altro tipo popolare di piatto è il hi-hat. Questi sono due piatti conici che possono essere suonati insieme o separatamente per produrre un suono sincopato o aperto. Il hi-hat può anche essere usato come strumento melodico e per produrre ritmi complessi.

Un altro tipo di piatto molto utile è il cowbell. Questo piccolo campanello dà al gruppo un suono distintivo ed è spesso usato come accompagnamento di percussioni o accompagnamento vocale. Un altro strumento divertente da aggiungere al setup della batteria è la shaker, che produce un suono leggero e costante quando viene scosso da un lato all’altro. Un po’ meno conosciuto ma estremamente versatile è lo splasher, che produce un suono squillante quando viene colpito con forza.

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Batterista Sergio Carnevale: come arriva dai Memorabilia ai Bluvertigo

Sergio Carnevale, batterista di fama, ha iniziato la sua carriera nel 1991 con i Memorabilia e poi ha fatto la storia dei Bluvertigo dal 1995 al 2001. In seguito, Il suo lavoro con Morgan, Max Gazzè e Baustelle ha ulteriormente consolidato il suo posto come figura importante nel settore. È famoso anche per le sue collaborazioni a lungo termine con ognuno di loro. Insieme a Federico Poggipollini, infine, Carnevale ha fondato la Superband.

Una figura di spicco nel settore

La reputazione di Sergio Carnevale come uno dei turnisti più affidabili è ben nota. È in grado di far girare qualsiasi cosa, dai brani per karaoke di Max Pezzali in tour alle jam rock alternative dei Marlene Kuntz come batterista sostitutivo dei Baustelle. La sua tecnica è indiscutibile, ma quando lo guardiamo in azione dietro a una batteria, ci tornano in mente i giorni passati con Morgan e Andy a fare musica con i Bluvertigo. È davvero notevole!

Amato e detestato, Marco Castoldi, detto anche Morgan, è una figura complessa nell’industria musicale italiana. Le sue identità sono molteplici: rocker, dandy decadente, scrittore, mondatore di celebrità, enciclopedia musicale, popolare star televisiva e vincitore del Premio Tenco. Non c’è nessuno come Morgan che possa passare con disinvoltura da un mezzo all’altro con tanta grazia. Ma come è nata la sua collaborazione con il batterista Sergio Carnevale? Per capire questo dobbiamo prima considerare l’elemento che ha dato inizio a tutto.

I Bluvertigo

Il “fenomeno Morgan” rappresenta il suo punto di partenza e l’obiettivo finale; è ciò che lega tutto. Per capirlo dobbiamo partire proprio da quell’inizio: la musica.

Nel 1986, Marco Castoldi (Morgan) e Andrea Fumagalli (Andy) si sono conosciuti a Monza, stringendo un forte legame che sarebbe durato negli anni. Con loro c’era anche il conoscente Fabiano Villa. Nel 1989, i due hanno fatto un salto di qualità firmando con la Polygram e cambiando il nome della loro attività in Golden Age. Nel 1990 esce il loro primo singolo “Chains”, accompagnato dal videoclip “Secret Love”. Purtroppo la band si scioglie l’anno successivo, ma questo non impedisce a Morgan e Andy di formare i Bluvertigo.

Nel 1992, Morgan e il chitarrista Marco Pancaldi formarono una nuova formazione per la band. Andy ha aggiunto al mix tastiere, sassofono e sintetizzatori, mentre Stefano Panceri si è occupato della batteria. Sfortunatamente, la permanenza di Panceri fu di breve durata e il batterista Sergio Carnevale prese il suo posto subito dopo essere stato scoperto a un concorso musicale a Monza. nel 1994 esce il loro singolo “Iodio”, che gli apre opportunità come Sanremo Giovani dello stesso anno e gli fa guadagnare un notevole riconoscimento da parte della critica.

Il processo di scrittura delle canzoni iniziò ufficialmente con due persone che erano alle prime armi con la produzione musicale. Dopo l’abbandono di Panceri, un altro artista è stato reclutato per dare il suo talento a quello che i Bluvertigo avevano da offrire. L’uscita di questo singolo fu una pietra miliare per il gruppo e aprì la possibilità di partecipare a Sanremo Giovani, dove le recensioni positive consolidarono ulteriormente il loro posto nella storia della musica. I Bluvertigo si erano finalmente fatti un nome nel settore.

Il viaggio è iniziato con due sole persone disposte a rischiare e a esplorare nuove opportunità musicali. Con ogni aggiunta, un po’ più di energia è stata apportata al suono dei Bluvertigo, creando strati di complessità che hanno rafforzato il loro ingresso nella scena musicale moderna. Da quel momento in poi, i Bluvertigo sono stati in grado di prendere decisioni coraggiose senza paura di fallire, continuando a sperimentare il successo e ad evolversi musicalmente nel tempo.

La storia dei Bluvertigo è una storia piena di dedizione e la passione per la creazione di musica. Ad ogni passo in avanti, il loro sound diventa sempre più ricco ed emozionante. Senza dubbio, i Bluvertigo si sono affermati come uno dei migliori gruppi rock italiani della storia grazie anche alla batteria di Sergio Carnevale.

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Le migliori pelli per batteria: valorizza il tuo impianto musicale

Se vuoi ottenere un suono eccellente dalla tua batteria, devi avere le pelli per batteria giuste. Ma con così tante opzioni sul mercato, come fai a sapere quali sono le migliori? In questo post del blog ti illustreremo alcune delle migliori pelli per batteria disponibili e cosa le distingue dalla concorrenza.

Pelli per batteria Remo Ambassador

Uno dei marchi più popolari di pelli per batteria è Remo. La serie Ambassador offre una gamma di misure e spessori diversi, in modo che tu possa trovare esattamente quello che ti serve per il tuo setup. Offrono inoltre un’ottima stabilità di accordatura e sono disponibili sia in versione trasparente che rivestita. Le versioni rivestite offrono un suono ancora migliore grazie all’esclusivo rivestimento che aiuta a ridurre gli overtones e ad aumentare l’attacco.

Pelli per batteria Evans G1

La serie Evans G1 è un’altra scelta popolare tra i batteristi. Queste pelli sono caratterizzate da un design a strato singolo che garantisce un’eccellente durata, pur offrendo una tonalità profonda e una grande risonanza. Hanno anche un’eccellente stabilità di accordatura, il che le rende ideali per chi vuole un kit dal suono eccellente senza doverlo accordare continuamente.

Pelle per batteria Aquarian Super-2

Per chi cerca qualcosa di diverso, le Aquarian Super-2 potrebbero fare al caso suo. Queste pelli sono caratterizzate da due strati che contribuiscono a garantire una maggiore durata e allo stesso tempo offrono un tono ricco e articolato grazie alla loro struttura a bassa massa. La Super-2 è anche molto facile da accordare e offre una grande chiarezza su tutte le frequenze.

Remo Emperor Series Drum Skins

L’ultimo prodotto che vale la pena menzionare è la Remo Emperor Series Drum Skins. Queste pelli a due strati offrono la massima durata e un’impressionante gamma di toni, dall’incisività delle basse frequenze alla brillantezza delle alte, rendendole perfette per qualsiasi genere musicale o stile di esecuzione. Inoltre, offrono una stabilità di accordatura superiore grazie allo speciale sistema di anelli di tensione.

Ogni quanto cambiare le pelli per batteria?

Si consiglia di cambiare le pelli dei tamburi ogni 6-12 mesi o prima, a seconda di quanto si suona. Sostituire regolarmente le pelli dei tamburi aiuta a mantenere la qualità del suono della sua batteria e assicura anche che siano correttamente accordate. Inoltre, è importante ricordare che i diversi tipi di pelli producono toni diversi; quindi, se desidera provare un suono diverso, allora la sostituzione delle pelli potrebbe essere il modo migliore per ottenerlo. Infine, se notate delle crepe o degli strappi nelle pelli, è importante sostituirle immediatamente, in quanto ciò può influire sulla qualità del suono della sua batteria.

Come sostituire la pelle della batteria?

Quando si sostituisce le pelli dei tamburi, è importante assicurarsi che gli anelli di tensione siano installati correttamente e che la pelle sia montata correttamente. Assicuratevi di utilizzare una chiave per tamburo per accordare le anse e poi posizionare la nuova pelle sul cerchio. Infine, una volta posizionato il dito tra le due anse, stringetele in modo uniforme fino a quando non sono ben aderenti al cerchio. Se non si è sicuri di come installare correttamente la pelle, è meglio consultare un professionista per avere una guida.

Una volta installata correttamente la nuova pelle, è importante accordare le teste dei tamburi prima di suonare, per ottenere il tono e l’intonazione desiderati. Per fare questo, utilizzate una chiave di accordatura e regolate ogni capocorda fino a quando il suono del tamburo è equilibrato e uniforme. Infine, controllate la tensione della pelle ogni paio di settimane circa, per assicurarvi che rimanga in perfette condizioni.

Una volta terminata la sostituzione delle pelli dei tamburi, prendetevene cura pulendo e lucidando regolarmente le teste. Questo aiuterà a mantenere il tono costante nel tempo.

Si può suonare ogni tipo di pelle con qualsiasi bacchetta?

 

Sì, può suonare qualsiasi tipo di pelle di tamburo con qualsiasi bacchetta; tuttavia, alcune bacchette possono funzionare meglio per determinate pelli. Ad esempio, una bacchetta più spessa viene generalmente utilizzata per le pelli più pesanti, come quelle della serie Remo Emperor. Le bacchette più sottili sono solitamente utilizzate per le pelli più leggere, come quelle della serie Aquarian Super-2. Inoltre, il tipo di suono che sta cercando di produrre determinerà anche quale bacchetta funziona meglio con una determinata pelle. Quindi è sempre meglio sperimentare e scoprire quale combinazione funziona meglio per voi e per il vostro kit!

In conclusione

Con così tante opzioni sul mercato, può essere difficile decidere quale set di pelli per batteria sia adatto alle tue esigenze. Tuttavia, quando si tratta di ottenere un buon suono dal tuo kit, queste quattro opzioni sono sicuramente tra le migliori che il denaro possa comprare! Sia che tu stia cercando qualcosa di durevole o che tu voglia un maggiore controllo sul tuo tono, c’è sicuramente un’opzione che si adatta perfettamente al tuo setup! In ogni caso, se sei alla ricerca di nuove pelli per batteria, assicurati di dare un’occhiata ad alcune (o a tutte!) di queste scelte top!

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